Il Perito del tribunale è il tecnico esperto che presta la sua opera ove normalmente lavorano giuristi, siano questi Avvocati, Giudici o PM, che loro malgrado e con difficoltà si trovano a doversi occupare di questioni tecnico-scientifiche che non fanno parte del loro bagaglio culturale di conoscenza.
Il Giudice o l’Avvocato talvolta si trovano ad affrontare e coordinare la discussione su argomenti scientifici di cui non hanno la necessaria competenza.
Spesso i contraddittori sono prettamente di carattere tecnico animati dai tecnici stessi. La discussione si circoscrive tra il perito e i consulenti, questa viene verbalizzata e poi se c’è qualcosa di non chiaro vengono chiesti agli esperti ulteriori chiarimenti.
Si assiste così al necessario tentativo di comunicazione tra due mondi, quello giuridico e quello tecnico, che spesso non si capiscono per terminologie utilizzate e per foma mentis.
Le udienze nelle quali i consulenti tecnici si scontrano sono le più lunghe e sofferte, proprio per la complessità dei modi di comunicare, e lo sforzo è di tutti, avvocati, giudice, pm, consulenti, perito.
L’avvocato della difesa deve interagire con il consulente tecnico della propria parte assistita esprimendogli le sue necessità giuridiche,cercando di far emergesse dalla perizia gli aspetti con maggior rilevanza giuridica.
Il Consulente o Perito quindi ha il dovere di informarlo in che misura la verità scientifica va incontro a quelle esigenze giuridiche di ricostruzione dei fatti.
Si avvia dunque uno scambio di vedute ed esternazione di esigenze reciproche. In pratica l’avvocato ed il consulente sono un tramite che trasmettono al giudice una visione parziale dei fatti. Il giudice a sua volta, per avere una ricostruzione più autentica dei fatti e della verità, ascolterà il punto di vista del suo esperto di fiducia incaricando un perito d’ufficio (Consulente Tecnico del Giudice) che cercherà di comunicargli in modo critico la sua visione super partes dei fatti.